MARIA

mistero di grazia e di fede

L'anno 2011-2012 è un anno giubilare mariano.

Sono 500 anni che l' icona della Madonna del Molino, venerata dal popolo di Barga, è stata trovata nel molino di San Cristoforo, in Corsonna e portata nel Duomo.

CHE COS'E' IL GIUBILEO

Nella tradizione cattolica il Giubileo è un grande evento religioso. E' l'anno della remissione dei peccati e delle pene per i peccati, è l'anno della riconciliazione tra i contendenti, della conversione e della penitenza sacramentale e, di conseguenza, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell'impegno al servizio di Dio nella gioia e nella pace con i fratelli. L'anno giubilare è soprattutto l'anno di Cristo, portatore di vita e di grazia all'umanità.

Le sue origini si ricollegano all'Antico Testamento. La legge di Mosè aveva fissato per il popolo ebraico un anno particolare: "Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete la liberazione nel Paese per tutti i suoi abitanti. Sarà per voi un giubileo; ognuno di voi tornerà nella sua proprietà e nella sua famiglia. Il cinquantesimo anno sarà per voi un giubileo; non farete né semina, né mietitura di quanto i campi produrranno da sé, Né farete la vendemmia delle vigne non potate. Poiché è il giubileo, esso vi sarà sacro; potrete però mangiare il prodotto che daranno i campi. In quest'anno del giubileo, ciascuno tornerà in possesso del suo" (Libro del Levitico). La tromba con cui si annunciava questo anno particolare era un corno d'ariete, che in ebraico si dice "Yobel", da cui deriva la parola "Giubileo". La celebrazione di quest'anno comportava, tra l'altro, la restituzione delle terre agli antichi proprietari, la remissione dei debiti, la liberazione degli schiavi e il riposo della terra. Nel Nuovo Testamento Gesù si presenta come Colui che porta a compimento l'antico Giubileo, essendo venuto a "predicare l'anno di grazia del Signore" (Isaia).

Il Giubileo del 2000 assume un'importanza speciale perché, facendosi quasi ovunque il computo del decorso degli anni a partire dalla venuta di Cristo nel mondo, vengono celebrati i duemila anni dalla nascita di Cristo (prescindendo dall'esattezza del computo cronologico). Non solo, ma si tratta del primo Anno Santo a cavallo tra la fine di un millennio e la fine di un altro: il primo Giubileo, infatti, fu indetto da Papa Bonifacio VIII nel 1300. Il Giubileo dell'anno 2000 vuole essere, così, una grande preghiera di lode e di ringraziamento per il dono dell'Incarnazione del Figlio di Dio e della Redenzione da Lui operata

Il Giubileo può essere: ordinario, se legato a scadenze prestabilite; straordinario, se viene indetto per qualche avvenimento di particolare importanza.

DURANTE QUESTO ANNO SPECIALE ,IN GIORNI STABILITI POTREMO LUCRARE L' INDULGENZA,

LE INDULGENZE

L'origine dell'indulgenza risale ai primi libri dell'Antico Testamento, secondo cui Dio istituì le seguenti ricorrenze:

la settimana, come memoria dei sette giorni della Creazione (Es 20,8-10), con il settimo giorno (il sabato) dedicato al riposo;
la settimana di anni, per cui ogni settimo anno era detto sabbatico (Lv 25,1-7) e serviva a "far riposare" la terra;
le sette settimane di anni (cioè 49 anni), stabilendo: "Dichiarerete santo il cinquantesimo anno e proclamerete nel paese la libertà per ogni suo abitante. Sarà per voi un giubileo" (Lv 25,10).
Nell'anno sabbatico e in quello giubilare Dio comandava agli Israeliti di avere indulgenza verso i poveri (cancellando i debiti o restituendo le terre) e verso gli schiavi (liberandoli, per far memoria della misericordia di Dio che li aveva liberati dalla schiavitù d'Egitto).

Nel Nuovo Testamento, Gesù eleva la liberazione dalla schiavitù da quella materiale a quella del peccato, e dunque a perdono della colpa. Quanto alla cancellazione dei debiti, questa si eleva a remissione della pena provocata dal peccato, dunque all'indulgenza come è intesa dalla dottrina cattolica. La prima indulgenza cristiana viene applicata da Cristo stesso: "In verità ti dico: oggi sarai con me in Paradiso" (Lc 23,43). Appare evidente non solo un'immediata remissione della colpa, ma anche della pena: al buon ladrone viene di fatto applicata una indulgenza plenaria, e questo non intacca la giustizia divina, perché si era acquistato l'indulgenza con le sofferenze della crocifissione ("Stiamo ricevendo la giusta pena per le nostre azioni", (Lc 23,41). Aveva cioè maturato i requisiti, perché la misericordia di Dio viene sempre applicata con giustizia

Un peccato, poiché coinvolge sempre il corpo mistico di Cristo, coinvolge quelli che ci sono accanto; il peccato dunque produce delle conseguenze, con la confessione viene perdonata la colpa, ma la conseguenza rimane e se questa conseguenza non viene riparata durante la vita, ha bisogno di essere colmata dopo, nel purgatorio.
Ora il grande tema dell’indulgenza ci presenta una misericordia di Dio incalcolabile, infinita; questo dono meraviglioso ha il potere o se volete, la funzione o il significato di cancellare oltre il peccato anche la conseguenza del peccato.
Se nella vita della persona il peccato rappresenta un vuoto di amore che bisognava dare nei confronti di Dio o anche al prossimo, con la misericordia di Dio amministrata durante l’indulgenza, questo amore viene restituito.

L’indulgenza è questa bontà infinita di Dio che viene a calarsi sulle persone umane per sollevarle dalla loro miseria.

Per ottenere una indulgenza plenaria o parziale un cristiano, completamente distaccato dal peccato anche veniale, deve:

confessarsi, (confessione sacramentale) per ottenere il perdono dei peccati;
fare la comunione eucaristica, per essere spiritualmente unito a Cristo;
pregare secondo le intenzioni del Papa, per rafforzare il legame con la Chiesa;
compiere una delle opere buone a cui è annessa l'indulgenza. Alcune di queste opere ottengono una indulgenza plenaria (ad esempio recitare in chiesa il rosario; fare adorazione eucaristica; partecipare agli esercizi spirituali; visitare i cimiteri nei giorni 1-8 novembre), altre una indulgenza parziale (ad esempio recitare il Magnificat o l'Angelus; guidare o partecipare ad incontri di catechesi)